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L’IMU agricola subisce un nuovo spostamento

lentepubblica.it • 27 Luglio 2015

imprese agricole, beneficiLa commissione Bilancio del Senato, in sede di conversione in legge del Decreto Enti Locali, D.L. n. 78 del 19 giugno 2015, ha approvato l’emendamento proposto dal Senatore Antonio Azzollini che sposta al 30 ottobre la possibilità di pagare l’acconto Imu sui terreni senza sanzioni e interessi. Il provvedimento gioverà ai proprietari dei terreni agricoli chiamati ad applicare le nuove normative introdotte dal d.l. 4/2015, i quali sarebbero stati chiamati a versare il tributo entro il 31 marzo scorso.

 

Per calcolare l’IMU sui terreni agricoli è sufficiente inserire il reddito dominicale non rivalutato, la percentuale di possesso e i mesi di possesso.
La distinzione tra terreno coltivato direttamente e terreno non coltivato direttamente è necessaria per usufruire di alcune agevolazioni previste dalla nuova normativa, alcune delle quali ereditate dalla “vecchia ICI”.

 

Oltre ad un moltiplicatore catastale ridotto (75 anziché 135), i terreni agricoli coltivati direttamente sono esenti dall’IMU fino ad un valore catastale di 6.000 euro (compresi) e godono di un riduzione progressiva d’imposta per scaglioni fino al valore massimo di 32.000 euro compresi (oltre tale importo l’IMU si paga per intero). NOTA: con il termine “valore catastale” del terreno si intende il valore ottenuto moltiplicando il reddito dominicale rivalutato al 25% per il moltiplicatore catastale.

 

Fonte: ASFEL - Associazione Servizi Finanziari Enti Locali
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